“Tarcisio Bertone che tiene bordone… al papa ed all’impero!” – Lettera di Marco Bracci

Lettere inviate e ricevute Paolo D'Arpini 14 dicembre 2010

Dopo interminabili e cruente lotte per la supremazia temporale, cioè per il dominio materiale finalizzato all’arricchimento, Papato e Impero hanno invertito i loro ruoli.

 

Fino alla venuta di Gesù e anche per secoli dopo, chi comandava erano i Re e gli Imperatori, che si servivano del clero per ammansire i loro sudditi.

Poi, dopo la sconfitta dei Ghibellini, nel giro di poco tempo il Papato ha preso il sopravvento e messo sotto il proprio giogo Re, Imperatori ed oggi Presidenti di Repubbliche e di Consigli. Ha istituito un nuovo Regno, quello che Daniele, nel Vecchio Testamento, definisce un Regno diverso da tutti gli altri. Infatti il Papato risiede in Vaticano, piccolissimo Stato all’interno di una relativamente piccola città.

 

Ma il suo potere è ENORME, essendo basato sulla formula ricchezza=potere, perché con la ricchezza si possono fare un sacco di cose: finanziare crociate, spedizioni oltremare, acquisti di terreni e case, acquisto di armi per uccidere i conquistati nel caso non volessero convertirsi al cattolicesimo.

 

Il tutto con l’aiuto della dialettica e dell’ipocrisia. La tattica è sempre la stessa e ormai sperimentata da secoli: dal pulpito blateri contro il male, dietro le quinte fomenti il male, nel rispetto del comportamento diabolico (dal greco diavolo = colui che confonde) che sempre ha caratterizzato le caste sacerdotali di ogni tempo.

Come ci si può aspettare che un’Istituzione che si dice voluta da Gesù stesso e che fa tutto il contrario di quello che fece Lui, arrivando addirittura a definire utopia i Suoi insegnamenti, possa operare per il bene dell’Umanità ?

 

Ha ucciso, scannato, torturato, bruciato, …. migliaia e milioni di uomini ed ha stravolto il 5° comandamento, un semplice, chiaro, inequivocabile e meraviglioso “Non uccidere”, trasformandolo in un allusivo, ipocrita e blasfemo “Non commettere omicidio”, al solo fine di giustificare le guerre, che essa stessa fomenta per garantirsi ed estendere il suo potere ?

 

Ogni elucubrazione intorno a “Tarcisio Bertone ha fatto bene a dire…” – “Tarcisio Bertone ha sbagliato a dire..” è morta prima di iniziare. Ricordo solo le parole dette da Wojtyla dalla finestra di San Pietro, alla vigilia della guerra nel Kossovo, “Noi non siamo pacifisti” e che furono il segnale che si poteva cominciare a sganciare le bombe, come puntualmente avvenne.

 

Marco Bracci

 

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